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Purtroppo, il borgo abbandonato da quasi mezzo secolo mostra segni diffusi di degrado a causa del trasferimento degli abitanti a valle e del saccheggio subito nel corso degli anni. Le coperture, i solai e le murature sono crollati o in uno stato di crollo, indeboliti dalle infiltrazioni pluviali e dall'abbandono. Alcune abitazioni danneggiate richiedono un intervento tempestivo per evitare il collasso definitivo delle strutture ancora esistenti.
Purtroppo, il borgo abbandonato da quasi mezzo secolo mostra segni diffusi di degrado a causa del trasferimento degli abitanti a valle e del saccheggio subito nel corso degli anni. Le coperture, i solai e le murature sono crollati o in uno stato di crollo, indeboliti dalle infiltrazioni pluviali e dall'abbandono. Alcune abitazioni danneggiate richiedono un intervento tempestivo per evitare il collasso definitivo delle strutture ancora esistenti.


Attraverso un esame attento del costruito esistente e delle sue emergenze architettoniche più significative - come il [[Castello di San Severino di Centola | Castello]], il [[Palazzo Baronale]], la [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli]] e la [[Chiesa Parrocchiale]] - è ancora possibile comprendere la stratificazione dei vari corpi di fabbrica e delle strutture superstiti.
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Il castello, probabilmente risalente all'XI secolo, si trova in posizione strategica all'accesso della valle del Mingardo. I suoi ruderi testimoniano una ricca stratificazione storica risalente all'età longobarda, normanna, sveva e angioina.<br>
Il castello, probabilmente risalente all'XI secolo, si trova in posizione strategica all'accesso della valle del Mingardo. I suoi ruderi testimoniano una ricca stratificazione storica risalente all'età longobarda, normanna, sveva e angioina.<ref>Fonte testo:{{#ask: [[Articolo_BDC_Genovese]] | ?Has citation= |format=list}} p. 192 </ref><br>
 
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==Fotografie==
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Foto aerea del Borgo.jpg

Il borgo medievale di San Severino di Centola, situato su un alto sperone roccioso a strapiombo nella Gola del Diavolo, nella zona del basso Cilento in Campania, è stato abbandonato nel corso del XIX e nella prima metà del XX secolo. Questo abbandono è stato causato dalla sua posizione di difficile accesso e dalla creazione di una zona più agevole a valle, vicino alla stazione ferroviaria.

Lo sviluppo urbano del villaggio presenta testimonianze dei periodi longobardo, angioino, aragonese, del Seicento, del Settecento, con tracce più marcate dell'Ottocento. Le prime abitazioni furono costruite intorno alla torre quadrata del castello, che è ora allo stato di rudere. Il resto del borgo si è sviluppato adattandosi alla pendenza del sito.

Purtroppo, il borgo abbandonato da quasi mezzo secolo mostra segni diffusi di degrado a causa del trasferimento degli abitanti a valle e del saccheggio subito nel corso degli anni. Le coperture, i solai e le murature sono crollati o in uno stato di crollo, indeboliti dalle infiltrazioni pluviali e dall'abbandono. Alcune abitazioni danneggiate richiedono un intervento tempestivo per evitare il collasso definitivo delle strutture ancora esistenti.

Attraverso un esame attento del costruito esistente e delle sue emergenze architettoniche più significative - come il Castello, il Palazzo Baronale, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e la Chiesa Parrocchiale - è ancora possibile comprendere la stratificazione dei vari corpi di fabbrica e delle strutture superstiti.

Il castello, probabilmente risalente all'XI secolo, si trova in posizione strategica all'accesso della valle del Mingardo. I suoi ruderi testimoniano una ricca stratificazione storica risalente all'età longobarda, normanna, sveva e angioina.[1]

Fotografie

Modelli 3D

Bibliografia

PaginaAnteprimaTitoloAutore/iCategoriaData pubblicazione
Storia di Centola Vol V.
Storia di Centola San Severino.png
Storia di Centola Vol V. San SeverinoGiovanni CammaranoTesto a stampa2009
Buonomo San Severino
COPERTINA BUONOMO SAN SEVERINO.png
San Severino di CentolaEmilio BuonomoTesto a stampa2009
Articolo BDC Genovese
Copertina BDC 15.png
PAESAGGI CULTURALI E CENTRI STORICI MINORI ABBANDONATI.RESTAURO, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL BORGO MEDIEVALEDI SAN SEVERINO DI CENTOLA (SA)Rosa Anna GenoveseArticolo2015
Cas Carute
Cas carute.png
Càs Carùte, il recupero delle identità localiBiodistretto CilentoTesto a stampa2019
  1. Fonte testo:Articolo BDC Genovese(Genovese R. A. 2015. PAESAGGI CULTURALI E CENTRI STORICI MINORI ABBANDONATI. RESTAURO, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL BORGO MEDIEVALE DI SAN SEVERINO DI CENTOLA (SA). BDC - Bollettino del Centro Calza Bini, vol. 15, n.1, pp. 191-210. DOI:10.6092/2284-4732/3778) p. 192